Il Grafologo Forense e l’Albo Nazionale CTU e Periti: tra Periti Industriali, Psicologi, Avvocati e tante perplessità
Il caso strano del Grafologo Forense e dell’Albo Nazionale CTU e Periti: tra Periti Industriali, Avvocati e Tecnici Sanitari, ma non associazioni di settore
Il mondo della grafologia forense è un settore di nicchia e di fondamentale importanza nei molteplici ambiti investigativi che giornalmente sono alla ribalta della cronaca, essa ha svariati ambiti in cui viene applicata che vanno dalle indagini sull’autenticità di testamenti olografi, ed anche alla verifica dell’autenticità dei documenti. Tuttavia, una peculiarità desta stupore e perplessità anche, ma soprattutto, tra gli addetti ai lavori: la presenza di Grafologi Forensi iscritti negli albi dei vari tribunali d’Italia, che anziché indicare come iscrizione ad un ordine/associazione di settore specifiche, nonostante iscritti come Grafologi Forensi nell’albo Nazionale CTU e Periti, indicano la sola iscrizione ad enti (li chiamo così per semplificare) che poco hanno a che fare con la Grafologia Forense, come iscrizioni all’ordine dei Giornalisti, oppure all’Ordine degli Avvocati e Procuratori Legali ed anche all’Ordine dei Psicologi, finanche al Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (nb quella che mi ha incuriosito di più sono quelli che dichiarano di essere iscritti al Ruolo Nazionale Periti Assicurativi, all’Ordine degli Assistenti Sociali, al Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), anziché, ripeto, ad associazioni di settore specifiche, ovvero quelle a carattere Grafologico Forense (Peritale).
Ma l’attrazione fatale che mi ha affascinato di più, è il dichiararsi iscritto all’Ordine degli Attuari, onestamente essendo curioso come una scimmia sono andato ad informarmi in quale specifica attività si basa esattamente questa professione. Nella pagina del sito dell’ordine www.ordineattuari.it, ho trovato un mondo affascinante, quindi anche le risposte alle mie perplessità. Ed infatti nella Home Page è possibile leggere testualmente:”Che cosa fa un attuario? Si tratta di una professione affascinate in quanto costringe non solo ad immaginare il futuro ma a calcolarlo in modo rigoroso e quindi ad aumentare quel livello di certezza di cui abbiamo sempre più bisogno in questa società che alcuni definiscono appunto dell’Incertezza.” (Prof. Zygmund Bauman)” ed ancora “L’Attuario si occupa di determinare l’andamento futuro di variabili demografiche ed economico-finanziarie, disegnando quale sarà la realtà nel breve, medio e lungo periodo“. Naturalmente per constatare personalmente potete dare una occhiata sul sito dell’ordine, link è sopra, vi assicuro che questo è.
Appare quindi ovvio che questo fenomeno, o tendenza, non solo quella di essere iscritti all’Ordine degli Attuari, ma bensì in generale tutti gli Ordini, Consigli ed etc etc sapientemente sparsi nell’Albo Nazionale dei CTU e Periti, solleva numerose domande riguardo alla competenza, alla regolamentazione e alla riconoscibilità di questi professionisti come Grafologi Forensi.
La Grafologia Forense è una disciplina che richiede competenze specifiche, vuoi per la sapiente gestione delle indagini grafico forensi e, non per ultimo, vuoi per una profonda ed esatta conoscenza delle tecniche di falsificazione che hanno come obiettivo sia la traccia inchiostrata, ma anche il relativo supporto scrittorio, aggiungendo che è ovviamente necessario avere la dimestichezza delle più aggiornate metodologie di indagine scientifica che hanno in essere tratti grafici ed estensioni cartacee (ma anche altre e diverse categorie merceologiche sulle quali sia possibile imprimere una traccia grafica).
Il fatto che alcuni Grafologi Forensi scelgano o siano costretti a iscriversi a ordini professionali apparentemente estranei al loro campo, come quello degli Assistenti Sociali, dei Periti Industriali o dei Chimici e Fisici , suggerisce una carenza strutturale nel riconoscimento ufficiale proprio della professione del Grafologo Forense.
Ad esempio, perché un Grafologo Forense dichiara di essere iscritto come Ordine/Associazione Professionale al solo Consiglio Nazionale dei Periti Industriali, è non anche ad una associazione del settore Grafologico? I periti industriali, per definizione, si occupano di settori tecnici ed ingegneristici, ben distanti dall’analisi Grafologica Forense.
Sicuramente una delle più plausibili (ma forte) spiegazioni, potrebbe risiedere nella mancanza di un albo professionale specifico per i grafologi, costringendo taluni a trovare rifugio in albi (di altri settori tecnici) dove le loro competenze vengono adattate con una certa forzatura a quella del Grafologo Forense, come unico scopo poter essere inserito nell’Albo Nazionale CTU e Periti in quella determinata categoria.
D’altro canto, anche l’iscrizione all’Ordine degli Avvocati potrebbe sembrare un po’ meno strana, considerando che la Grafologia Forense trova spesso applicazione in contesti legali, ma da professionista del settore, posso ovviamente, con tutto il rispetto per gli Avvocati, informare i più che non ci azzecca niente. Difatti la mancanza di un riconoscimento formale attraverso un’associazione di settore specifica mina la credibilità e la professionalità proprio del Grafologo Forense, il quale, in questi casi, appare come un “ospite” in un ordine professionale che non riflette pienamente le sue competenze.
Questo scenario mette in luce un problema sistemico: l’assenza di un riconoscimento normativo adeguato per i Grafologi Forensi. La creazione di un albo specifico e di un percorso formativo riconosciuto e normato a livello nazionale sarebbe un passo fondamentale per garantire la qualità e l’affidabilità delle Perizie Grafiche Forensi. Inoltre, la creazione dell’Albo (o Ordine) di settore, potrebbe permetterebbe di monitorare e aggiornare continuamente le competenze richieste, assicurando una certificata formazione continua e specifica di quella determinata professione
La questione, dunque, non è solo una mera curiosità burocratica, ma riflette un problema più ampio di regolamentazione professionale. In un settore dove la precisione e l’accuratezza sono fondamentali, avere professionisti riconosciuti da ordini apparentemente non pertinenti solleva dubbi. Se un giorno dovessimo avere bisogno di una Perizia Grafologica, vorremmo affidarci a un esperto riconosciuto e qualificato ed anche iscritto ad una Associazione del settore Grafologico.
Questo sollevare il problema dell’appartenenza ad Ordini/Albi diversi dal settore Grafologico, non esclude anche quelli che hanno dichiarato il nulla nel campo Ordine/Associazione Professionale, ed onestamente a questo punto non saprei se questo sia il male minore, o non so cosa..
Ricordo che l’essere iscritti ad una determinata Associazione di settore riconosciuta e seguirne i termini per i quali sia possibile rimanere iscritti, tra l’altro comporta l’obbligatorietà di formazione ed aggiornamento professionale con l’acquisizione dei relativi crediti annuali ed anche il sottoscrivere una assicurazione professionale (che a volte la stessa Associazione propone); ed è quindi proprio l’Associazione che garantisce, assicura e sostiene tutto questo, non solo per il proprio Associato, ma in modo particolare per l’utente finale (tra i quali ricordo quello più importante, il Ministero della Giustizia), andando così a garantire le qualità professionali ed il possesso ed il relativo mantenimento dei requisiti etici e professionali per tutti gli iscritti.
In conclusione, una cosa è chiara: c’è un evidente bisogno di regolamentazione e riconoscimento specifico per i Grafologi Forensi. Affidare la validità delle perizie a professionisti “fuori posto” rischia di compromettere l’intero sistema. La domanda, quindi, resta: ma che ci azzecca?
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